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Siamo a Firenze nell’anno del Signore 1478, è il 26 aprile e si è da poco conclusa la funzione religiosa dell’ultima domenica di Pasqua. Le campane risuonano in tutta la città, ma l’aria che serpeggia tra le vie, che si infiltra nei palazzi e all’interno delle chiese è tutt’altro che di festa e gioia.
Pochi minuti prima, infatti, in Santa Maria Del Fiore, lo splendido duomo simbolo della città, è avvenuto un indicibile crimine, un’azione azzardata che avrà grosse conseguenze e ricadute non solo nella politica e negli affari della Toscana, ma intaccherà i già precari equilibri degli ultimi 20 anni del Quattrocento italiano.
In questo articolo ci proponiamo di analizzare, attraverso fonti sia dell’epoca che posteriori, gli attori che escogitano e che attuano tale congiura, i Pazzi e i loro alleati, le vittime bersaglio delle infauste macchinazioni, i Medici (Lorenzo e Giuliano principalmente) e le cause che sono alla base della vicenda.
Ci soffermeremo quindi sugli aspetti che precedono la data del 26 aprile, serpeggiando tra le fasi di organizzazione del piano e fornendo i profili delle personalità coinvolte.
Per comprendere come si svolse l’accaduto è necessario delineare i due schieramenti, le due famiglie rivali al centro della politica fiorentina e dell’economia non solo della città, ma della Penisola intera.
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scritto da: Enrico Spadoni
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