
In questo breve racconto, che ho deciso di romanzare, come scelta stilistica più attrattiva, viene ricostruita la storia della famiglia più influente della Bologna medievale e la tragica fine che farà, a seguito del ritorno in città della signoria, l’unica statua in bronzo prodotta da Michelangelo.
Il racconto si svolge nella giornata del 27 maggio 1511, dopo quattro giorni di assedio alla Rocca di Galliera.
Attraverso questo piccolo romanzetto entreremo in un’epoca passata, molto diversa dalla nostra, e per questo affascinante. Perciò, verranno affrontati indirettamente alcuni elementi che caratterizzano quel periodo storico a noi così estraneo, come la presenza pervasiva di Dio in tutti gli aspetti della vita, anche nella enumerazione del calendario. Oppure, l’impressionante rivoluzione tecnologica che vi era con l’arrivo della polvere da sparo, quindi un momento in cui l’eroismo cavalleresco fisico, con le sue armature e spade, si scontra con l’efficienza metodica a distanza dell’arma da fuoco, con i suoi archibugi. Ed infine, l’essere parte di una famiglia come Clan numeroso, come una fazione che si scontra e combatte unita come può esser stato un partito nazionalista del XXI° secolo, perciò relazioni famigliari diverse e maggiormente viscerali oltre che simboliche.
In fondo, si può trovare la lista dei personaggi che intervengono e dei luoghi in cui si svolge la storia.
Buona lettura.
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scritto da: Giacomo Aldrovandi
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