
Il seguente articolo tratterà della conflittualità operaia e il rapporto con sindacati ed enti locali nella Bologna degli anni Settanta.
L’argomento può essere affrontato sotto diverse lenti e prospettive; per questo motivo, le seguenti pagine non seguiranno necessariamente un ordine cronologico. I temi trattati saranno diversi: innanzitutto, verranno illustrati i motivi per i quali si parla di caso bolognese, andando ad indagare i motivi che vedono il contesto economico sociale di Bologna differenziarsi da altri centri industriali.
Inoltre, il contesto politico e il rapporto tra movimento operaio ed enti locali sono elementi fondamentali da analizzare per comprendere la situazione nel complesso. Verranno illustrati i motivi e princìpi delle lotte del ’69 e degli anni successivi, ma anche in che modo essi venivano espressi: questo elemento, come altri, può essere osservato ad esempio attraverso le fonti a stampa. Da esse, risulta evidente come le esigenze espresse dai movimenti sociali possano mutare in modo repentino nel corso degli anni, portando momenti e periodi in cui una rivendicazione prevale sulle altre.
Come verrà dimostrato, le lotte operaie non furono mai isolate dal contesto cittadino e sociale, anche grazie alla collaborazione e al sostegno da parte delle diverse componenti della cittadinanza: verrà, pertanto, osservato come la solidarietà ai lavoratori in lotta fosse un elemento fondamentale nel rapporto con la città. È evidente come l’elemento della fabbrica, specialmente in un periodo in cui ancora gli stabilimenti si trovavano nei quartieri centrali, fosse riconosciuto come elemento sociale e politico proprio del tessuto urbano in una città industrializzata come il capoluogo emiliano romagnolo.
Buona lettura.
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scritto da: Agnese Serra
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