
​Dopo il criminale (Vandamme) e il virtuoso (Desaix), oggi concludiamo la trilogia dei generali napoleonici attraverso la vita di un coraggioso.
Indubbiamente un coraggioso, che ha concluso la sua vita con un ruggito. Ma lasciando alla prosperità, con la sua morte, un enorme quesito mai risolto: cioè di chi fosse quell’ultimo valoroso ruggito.
Claude-Etienne Michel fu un soldato con una vita avventurosissima, con una scalata della gerarchia militare avvenuta senza dubbio per merito, ma con tanto sudore e sangue.
Praticamente nulla di suo è rimasto alla prosperità, se non le sue gesta compiute nei vari sforzi bellici; d’altro canto, essendo morto in azione, non ha avuto la possibilità di redigere memorie.
Ma in ogni caso, anche senza troppe informazioni sulla sua vita privata, la sua vita bellica ci fornisce abbastanza avventure da poterci affascinare per il loro susseguirsi rocambolesco e frenetico, visti i vari teatri in cui è stato, non senza stupirci della sua capacità di resilienza.
Nonostante la sua breve vita di quarantadue anni, Claude è stato spettatore e partecipe del cambiamento epocale della Rivoluzione e di innumerevoli battaglie tra le più gloriose dell’Impero. Ha addirittura compartecipato ai destini opposti, uno di sottomissione l’altro di indipendenza, di due isole. Ed infine, è stato protagonista dell’ultimo respiro militare di Napoleone, non volendosi concedere di vedere ciò che sarebbe venuto dopo.
Buona lettura.
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scritto da: Giacomo Aldrovandi
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