
Nel mese di ottobre 2022 sono andato un fine settimana in visita a Lisbona.
Mentre gironzolavo per la capitale alla ricerca di scorci storici, mi sono imbattuto più e più volte (su chiese, edifici e statue) in queste croci greche, simmetriche, non le classiche cristiane, con l'estremo più basso maggiormente prolungato rispetto agli altri.
Così mi sono posto delle domande: Come mai questa simbologia in un paese ultracattolico? Qual è la loro origine e perché la città ne è tempestata?
Riavvolgiamo le lancette del tempo…
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È un primaverile giorno di San Riccardo (3 aprile) del 1312, la città di Vienne (Francia) è ancora avvolta dal torpore di una nebbia invernale, nonostante l'equinozio avvenuto qualche settimana addietro. Il Rodano scorre lento, coperto da una foschia bianca. Nella gotica cattedrale di San Maurizio sono riuniti padri, vescovi, teologi, cardinali in una solenne cerimonia che darà avvio alla seconda sessione del concilio ecumenico.
Il pontefice prende posto nel coro della chiesa, di fronte ai padri ecumenici impazienti di udire la sentenza. Al suo fianco si pongono da un lato il Re di Francia e dall’altro il Re di Navarra con il figlio. Un chierico si alzò in piedi, svettando sulla folla seduta; con voce tonate vietò a tutti, pena la scomunica, di dire una sola parola, se non con il permesso del Santo Padre, durante la lettura della seguente bolla. Imponendo il silenzio agli ecclesiastici, Papa Clemente V, si accingeva a leggere una bolla, che dopo anni di indecisione e pressione, ha reso realtà: la Vox in Excelso...
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scritto da: Giacomo Aldrovandi
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